calcoli ai reni sintomi

I calcoli ai reni costituiscono una patologia che in gergo medico si chiama nefrolitiasi.

Si tratta di aggregazioni di sali minerali che si vengono a formare nel tratto delle vie urinarie.

Non sempre i calcoli ai reni provocano dei sintomi specifici. A volte si scoprono solamente per caso, quando si esegue per esempio una radiografia per un controllo medico che riguarda altri disturbi.

Spesso però i calcoli ai reni sono caratterizzati dalla determinazione di un dolore molto forte, identificabile come una colica renale.

Ma come prevenire i calcoli ai reni? Sicuramente esiste un legame molto forte tra calcoli ai reni e alimentazione.

Infatti per i calcoli ai reni la dieta dovrebbe essere molto accurata, per evitare che si formino queste aggregazioni di sali minerali.

Inoltre un ruolo particolare assume l’assunzione di acqua per i calcoli ai reni.

A seconda delle sostanze contenute nell’acqua che bevi, il rischio di formazione di calcoli ai reni può essere maggiore.

Scopriamo come eliminare i calcoli ai reni, quali sono per i calcoli ai reni i rimedi più utili e per i calcoli ai reni cosa mangiare.

Sintomi

I sintomi dei calcoli ai reni, come abbiamo specificato precedentemente, non sempre sono presenti.

Tuttavia sicuramente le coliche renali costituiscono un problema da risolvere e da affrontare nell’immediato.

Infatti i calcoli ostruiscono il passaggio dell’urina e si può incorrere in un dolore violento, di solito anticipato da alcuni disturbi, come bruciore e uno stimolo frequente ad urinare.

Tuttavia nemmeno i sintomi di calcoli ai reni e delle coliche renali possono essere considerati tutti uguali.

Infatti in alcuni casi il dolore è lieve e in altri molto forte. Tutto dipende anche dalla formazione anatomica del rene e dalla stessa soglia di sensibilità individuale.

Il dolore ai reni, in presenza di una colica, può procedere anche a fasi alternate, diminuendo e poi peggiorando molto velocemente.

Esiste un legame anche tra calcoli ai reni e mal di schiena, perché proprio il dolore alla schiena si può presentare in presenza di calcolosi.

Di solito il dolore tende a coinvolgere anche altre parti del corpo, scendendo in basso verso l’inguine.

Altre volte il dolore delle coliche si associa al dolore ai testicoli.

Altri sintomi possono includere la nausea, il vomito e cambiamenti nella colorazione delle urine, che diventano scure e a volte presentano tracce di sangue.

Nei casi più gravi, in presenza di calcoli ai reni, il soggetto non riesce ad urinare completamente.

Le cause dei calcoli ai reni

Per i calcoli ai reni le cause possono essere davvero tante. Già abbiamo parlato del rapporto tra alimentazione e calcoli ai reni.

Proprio per questo bisognerebbe sapere in presenza di calcoli ai reni cosa non mangiare o cosa mangiare con calcoli ai reni.

Inoltre, con i calcoli ai reni che acqua bere? Teniamo presente, a proposito di quest’ultimo fattore costituito dall’acqua per calcoli ai reni, che la disidratazione in generale può essere un fattore che favorisce la formazione delle aggregazioni di sali minerali, anche in caso di diarrea che aumenta la perdita di liquidi.

In ogni caso una scarsa assunzione di liquidi in generale determina un flusso di urine che tende a ristagnare e di conseguenza causa più facilmente la precipitazione e l’accumulo dei sali.

Un’altra causa potrebbe essere individuata nelle infezioni croniche delle vie urinarie.

Ma influiscono molti altri fattori, come per esempio l’ipertiroidismo, la dieta non corretta e l’acidità delle urine, quando si ha un PH urinario inferiore a 5.

È chiaro che anche la storia familiare di calcoli renali, l’età e perfino il genere maschile o femminile possono essere determinanti, perché è stato visto che gli uomini hanno una probabilità di tre volte più alta rispetto alle donne di sviluppare questi calcoli.

Come avviene la diagnosi

Per avere una diagnosi di calcoli ai reni in maniera precisa, bisogna rivolgersi ad uno specialista.

È proprio il medico che indica di sottoporsi ad alcuni esami.

Innanzitutto l’analisi delle urine, per individuare eventuali alterazioni nell’equilibrio elettrolitico dell’organismo e per scoprire in caso tracce di sangue.

Altri esami possono includere la radiografia all’addome e l’ecografia, per localizzare le aggregazioni.

A volte il medico può richiedere altri esami più specifici e allo stesso tempo più complessi.

Si tratta per esempio del ricorso alla tac spirale oppure all’urografia.

Dopo aver visto come diagnosticarli, adesso vediamo qual è la cura per calcoli ai reni.

Cura

Qual è per i calcoli ai reni la cura? In caso di calcoli ai reni cosa fare?

Se hai capito come si formano i calcoli ai reni, tieni presente che soltanto un medico può dare le indicazioni giuste su come curare i calcoli ai reni.

Quindi il medico può indicare l’assunzione di alcuni farmaci. Alcuni di questi sono rivolti al trattamento specifico delle coliche renali.

Si tratta di assumere antispastici, che riducono la capacità della muscolatura di contrarsi, e di analgesici, per alleviare il dolore.

Di solito vengono usati i fans, che non interferiscono con il movimento uretrale, a volte davvero fondamentale per eliminare spontaneamente il calcolo.

Fra i farmaci antispastici più usati contro i calcoli renali ci sono la scopolamina, l’atropina, invece come analgesici si usano sopratutto la petidina e l’ibuprofene.

Di quest’ultimo si dovrebbero assumere circa 200-400 mg ogni 4-6 ore, quando si presenta il dolore e quando esso è comunque moderato.

In ogni caso, anche per quanto riguarda la dose dell’ibuprofene e degli altri medicinali, bisogna rifarsi a quanto indicato dal medico.

In caso di vomito associato alla colica renale, il medico può consigliare anche degli antiemetici, che sono dei farmaci che servono a ridurre il vomito.

Calcoli ai reni: come curarli? Per ridurre la formazione degli aggregati e per aiutare a frammentare il calcolo, sono a disposizione altri farmaci da prendere sempre sotto indicazione medica.

Infatti la scelta di un medicinale da questo punto di vista spetta sempre ad un esperto che considera la gravità del problema e il tipo di minerale che costituisce i calcoli.

Alcuni principi attivi utilizzati come farmaci per frammentare i calcoli renali sono, ad esempio, l’allopurinolo, i diuretici tiazidici, l’acido ascorbico o gli antibiotici, quando sono presenti i cosiddetti calcoli da struvite, la cui formazione è favorita da un’infezione batterica.

Alternative possibili per eliminare i calcoli ai reni

Calcoli ai reni: come eliminarli? Il medico può consigliare anche, oltre alla somministrazione di farmaci, quando ritiene che questi possano rivelarsi inefficaci, di bombardare i calcoli ai reni.

Ma come si bombardano i calcoli ai reni? Il tutto avviene attraverso il processo chiamato litotrissia extracorporea.

Il procedimento utilizza le onde d’urto per frantumare il calcolo.

Altri tipi di interventi che si possono praticare sono costituiti dalla nefrolitotomia percutanea o dall’uretrorenoscopia.

Nel primo caso il calcolo viene frantumato e poi i frammenti vengono estratti attraverso un piccolo strumento inserito nel fianco del paziente.

Nel secondo caso viene inserita per via uretrale una sonda con l’obiettivo di frantumare il calcolo mediante ultrasuoni o laser.

In ultima analisi c’è anche per i calcoli renali l’intervento vero e proprio, a cielo aperto, a cui si ricorre soltanto quando gli altri sistemi non hanno funzionato.

L’operazione per i calcoli ai reni, quindi, viene considerata soltanto come ultima opzione.

Quanto conta l’alimentazione

Dopo aver visto come curare i calcoli ai reni, vediamo adesso che cosa è possibile fare a livello di alimentazione, sia come trattamento per non far peggiorare il problema, sia come prevenzione.

Tieni presente che non esiste una dieta uguale per tutti i pazienti che soffrono di calcoli renali.

In generale possiamo dire che una dieta ricca di carne, quindi con un alto contenuto di proteine, può favorire più facilmente la formazione delle aggregazioni di sali.

Inoltre per i calcoli ai reni fra i cibi da evitare ci sono anche quelli ricchi di purine, come le acciughe, i crostacei, il fegato, la selvaggina.

Molto importante è il consumo di frutta e verdura, perché le sostanze contenute in questi alimenti possono impedire la formazione dei calcoli.

Naturalmente non bisogna esagerare nemmeno con i vegetali, perché alcuni di essi contengono anche molti ossalati, che possono concorrere alla formazione dei calcoli renali di ossalato di calcio.

In particolare quindi si dovrebbero evitare i succhi di frutta, i cavoli, i piselli, gli spinaci, il rabarbaro. Inoltre esistono delle controindicazioni anche per quanto riguarda gli asparagi e i calcoli ai reni.

Quanto conta l’acqua

Abbiamo già parlato del ruolo dell’acqua. Specifichiamo che si dovrebbero bere circa 2-3 litri al giorno, contando anche l’acqua presente nelle bevande e negli alimenti in generale, sempre per favorire l’idratazione dell’organismo.

Ma quale acqua bere per i calcoli ai reni? Preferibilmente ci si deve rivolgere al consumo delle acque oligominerali o mineralizzate soltanto minimamente, per contenere l’apporto di sodio e calcio.

Si devono evitare cibi salati, caffè, tè, cioccolato, noci, dolci, patate, kiwi, frutta secca in generale.

Per quanto riguarda il rapporto tra birra e calcoli ai reni, bisogna specificare che le sostanze contenute in questa bevanda possono aumentare gli inibitori della cristallizzazione e stabilizzare il PH urinario, riducendo la possibilità di incorrere nei calcoli.

Rimedi naturali

Ci sono anche dei rimedi naturali per i calcoli ai reni.

Fra questi possiamo ricordare, ad esempio, le piante ad azione diuretica, come la betulla, la verga d’oro, il tarassaco e la gramigna.

In caso di calcoli ai reni i rimedi naturali che abbiamo indicato esercitano anche un’importante azione antinfiammatoria.

Approfondimenti utili:

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