Le papule perlacee peniene sono i sintomi di una patologia che in genere si può risolvere molto facilmente.
Può capitare che vengano confuse con l’herpes. Ma non hanno affatto le caratteristiche delle protuberanze che genera quest’ultima patologia.
Le papule perlacee peniene o le papule sul pene sono delle protuberanze benigne, che si manifestano all’altezza della corona del glande infatti molto spesso si parla di papule sul glande.
Possiamo considerarle come dei brufoli, che non sono affatto contagiosi e non comportano disturbi particolari.
Infatti non determinano prurito, presenza di sensazioni dolorose o bruciori. È però vero che nell’uomo possono creare un certo imbarazzo.
Si tratta quindi di un problema prevalentemente di carattere estetico, che può creare una sensazione di vergogna durante i rapporti sessuali.
La soluzione migliore, per cercare anche di capire quali possano essere i modi migliori per risolvere il problema, è quella di rivolgersi ad un andrologo, il medico specializzato che potrà analizzare le papule e, a seconda delle situazioni, consigliare il da farsi.
A questo proposito può risultare molto utile il seguente articolo:Visita urologica maschile in cosa consiste?
Papule perlacee del pene: cause
In realtà non si è riusciti a trovare una causa precisa della comparsa delle papule perlacee peniene.
L’unico elemento di sicurezza di cui si può disporre è rappresentato dal fatto che queste protuberanze non rappresentano sintomi di una malattia sessualmente trasmissibile.
Gli studiosi, che si sono dedicati alla ricerca sulle cause delle papule perlacee peniene, escludono anche la possibilità che la loro comparsa sia dovuta ad una scarsa igiene intima.
È certo però che la presenza di queste protuberanze sul pene possa creare un certo disagio nei rapporti intimi.
Ad alcuni uomini per l’imbarazzo capita anche di ricavare minore sicurezza nell’avere rapporti con la partner.
Solitamente il problema si risolve spontaneamente nel giro di poco tempo.
Tuttavia, in alcuni casi, può capitare che le papule persistano. Proprio per questo motivo aumenta il disagio.
Le papule, quindi, vengono generate da cause sconosciute.
Però i sistemi per combattere queste protuberanze esistono e raccogliere più informazioni possibili aiuta ad adottare rimedi o cure che possano risolvere il problema il prima possibile.
Papule perlacee peniene: rimedi
Per le papule perlacee peniene la cura può essere improntata a diversi approcci medici.
Per esempio si può praticare l’elettrodessicazione, un trattamento che viene effettuato mediante l’utilizzo di un elettrobisturi.
Quest’ultimo emette degli impulsi elettrici che vengono fatti convergere sulle papule.
L’intervento non provoca nessun tipo di dolore e neanche altri fastidi.
Non si hanno disturbi particolari nel periodo della convalescenza ed è molto facile da fare, anche con costi non troppo elevati, che in genere si aggirano tra i 300 e i 350 euro.
Un altro trattamento che è possibile attuare è il laser alla CO2, che permette di vaporizzare le papule.
Questo però è un intervento più costoso rispetto a quello descritto precedentemente, perché, a seconda del numero dei brufoli da togliere, si può arrivare a spendere anche tra i 1.000 e i 1.500 euro.
L’intervento viene eseguito piuttosto velocemente, nell’arco di circa mezz’ora.
L’unico fastidio che si riscontra consiste nell’arrossamento della zona, ma tutto si risolve spontaneamente nell’arco di alcuni giorni.
Un altro trattamento possibile è quello della crioterapia. Sulla zona interessata viene applicata una temperatura particolarmente fredda grazie all’uso dell’azoto liquido.
In questo modo le papule vengono essiccate e poi cadono spontaneamente.
Infine non dobbiamo dimenticare il curettage, che sarebbe un raschiamento delle papule perlacee attraverso l’uso della curette, uno strumento chirurgico dalla forma simile a quella di un cucchiaio.
Esistono anche dei trattamenti di tipo topico soprattutto nel caso della “papula glande”. Infatti per le papule perlacee peniene una crema specifica potrebbe essere utilizzata per trattare l’eventuale infiammazione associata.
Ma anche in questo caso, per scegliere quale prodotto applicare, bisogna sempre ricorrere al consiglio del proprio medico di fiducia.
Anche se hai visto di papule perlacee peniene foto su internet che possono darti un’idea di che cosa si tratti, ricordati di escludere sempre la diagnosi fai da te, perché una specifica individuazione del problema deve essere sempre affidata ad uno specialista, in modo che ti possa consigliare anche il trattamento che possa andare bene nel tuo caso.
In ogni caso per fare le giuste valutazioni ti consigliamo di leggere questi articoli:
Papule perlacee peniene: rimedi naturali
Ricordati sempre che il consiglio del medico è assolutamente opportuno.
Tuttavia tieni presente che, se il problema non è particolarmente grave, potresti ricorrere all’utilizzo di alcuni rimedi naturali per combattere le papule perlacee peniene.
Naturalmente non ci si può affidare soltanto a questi “rimedi della nonna“, perché la loro efficacia dipende anche dalla risposta soggettiva e quindi varia da paziente a paziente.
Secondo alcuni potrebbe avere un’azione utile la lozione a base di calamina. Si tratta di sfruttare il principio attivo dello zinco, che si rivela benefico nei confronti della pelle.
Basta applicarne una piccola quantità sulla zona interessata dalle papule, magari ricorrendo all’aiuto di un batuffolo di cotone.
Se si applica la sera è meglio, perché durante la notte si sfruttano i principi dell’ossido di zinco, che tende ad alleviare la pelle secca, riscontrando un certo sollievo al mattino.
Alcuni utilizzano oli naturali, che aiutano ad idratare la pelle e la rendono particolarmente liscia. Bisognerebbe utilizzarli almeno 2-3 volte al giorno e massaggiare bene sulla cute.
In questo modo la pelle risulta più morbida e si possono ridurre anche le protuberanze.
Un altro rimedio utilizzato consiste nell’applicare il dentifricio sui brufoli, ma non è consigliato.
È soltanto però un rimedio casalingo, uno di quei principi comuni a cui fare attenzione, per non creare irritazioni.
Si possono applicare anche altri rimedi, come gel o pomate, che solitamente utilizzano il principio attivo della podofillina.
L’obiettivo di queste pomate consiste nel fare in modo che la pelle intorno alle protuberanze si secchi, per poi cadere, portando via con sé anche le papule.
La podofillina è una resina che si ottiene dai rizomi di due piante che crescono soprattutto nell’America settentrionale e nell’Asia sud orientale.
In erboristeria questa sostanza viene variamente utilizzata, soprattutto a scopo purgante e per esercitare un’azione antimicotica.
Bisogna però stare attenti, perché la podofillina ha anche delle controindicazioni in casi di ipersensibilità.
Inoltre è importante fare attenzione perché la resina non deve essere applicata in quantità eccessive e per lunghi periodi di tempo.
Nel caso in cui tu voglia trovare un rimedio naturale efficace contro le papule perlacee peniene, devi sempre rivolgerti ad un erborista specializzato, per evitare possibili effetti collaterali che anche le sostanze tratte dalla natura possono provocare.
Ultimi consigli utili
Anche se to abbiamo già detto ci teniamo a mettere in evidenza che anche se le papule perlacee non sono un problema grave diventa fondamentale fissare un appuntamento con un andrologo che possa valutare il problema e qualora lo ritenesse opportuno consigliarti l’utilizzo di un farmaco.
La maggior parte degli uomini, nonostante subiscano gli effetti delle papule perlacee, come quello di provare disagio durante i rapporti sessuali, sottovaluta il problema non fissando un appuntamento dall’andrologo.
Ti ricordiamo che è fondamentale in presenza di papule sulle zone intime escludere lo sviluppo di una malattia del pene o di malattie sessualmente trasmissibili sulle quali occorre intervenire il prima possibile.
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