Per saperne di più sulla vulvite, dobbiamo considerare i sintomi, le cause e il trattamento apposito per questo fastidioso problema.

Si tratta di un’infiammazione della vulva, l’area più all’esterno dei genitali delle donne.

Sono diverse le cause possibili che potrebbero determinare questo problema e possono essere rintracciate nello specifico in processi di infiammazione che hanno un’origine nella pelle, nelle vie urinarie e in generale nell’apparato genitale femminile.

Della vulvite i sintomi sono differenti e vanno dal prurito intimo esterno all’arrossamento, da una sensazione di bruciore ad una di dolore.

La vulvite può essere determinata da infezioni, ma anche da reazioni di tipo allergico.

Inoltre possono avere un ruolo determinante anche le irritazioni, nelle quali un ruolo fondamentale potrebbe essere dato dal calore o dall’umidità. Non a caso si parla anche di vulvite irritativa.

La vulvite in genere viene diagnosticata attraverso un esame obiettivo e tramite l’individuazione dei microrganismi eventualmente responsabili del processo infiammatorio.

Ma vediamo nello specifico quali possono essere tutte le cause della vulvite e come procedere ad un trattamento adeguato per risolvere il problema.

Cause dell’infiammazione

Analizziamo quindi le specifiche cause della vulvite, che, come abbiamo già specificato, per avere differenti situazioni alla base.

Si può trattare ad esempio di una vulvite micotica, di una vulvite da Candida, di un’infezione provocata da batteri, come gli streptococchi, o da virus, come l’herpes simplex.

Anche altre condizioni potrebbero essere alla base dell’infiammazione della vulva. Stiamo parlando ad esempio della scabbia o della pediculosi del pube.

Altre cause scatenanti del processo infiammatorio possono essere considerate le malattie a trasmissione sessuale, come la clamidia.

L’irritazione può essere un altro motivo, specialmente quando si tratta dello sfregamento continuo in presenza di indumenti intimi stretti.

Ma la vulvite può essere determinata anche da alterazioni di tipo ormonale, come il calo degli estrogeni, che favorisce la secchezza delle mucose.

Possiamo anche ricordare, tra le cause della vulvite, anche alcuni disturbi a carattere dermatologico, come la dermatite seborroica o la psoriasi, e delle reazioni allergiche che potrebbero scatenarsi in seguito all’uso di detergenti particolarmente aggressivi, di deodoranti o di prodotti per la depilazione.

Fattori determinanti per la comparsa dell’infiammazione possono essere anche la scarsa igiene intima e dei trattamenti a base di farmaci antibiotici o corticosteroidi.

La diagnosi dell’infiammazione

Una corretta diagnosi della vulvite non può non tenere in considerazione un esame obiettivo dell’area interessata dal problema.

Il ginecologo sarà in grado di valutare lo stato dell’infiammazione, tenendo conto dell’arrossamento, di eventuali mutazioni nella cute o di lesioni.

Il medico esperto potrà tenere in considerazione anche l’eventuale presenza di vescicole o di perdite.

Le secrezioni in particolare possono essere analizzate per evidenziare la natura dell’infiammazione e comprendere se si possa trattare di un’infezione.

In genere viene effettuato in questi casi un esame al microscopio, per comprendere di che cosa si tratti nello specifico.

Lo specialista può anche decidere di usare un tampone, in modo da effettuare un prelievo delle secrezioni con lo scopo di individuare l’eventuale presenza di infezioni trasmesse per via sessuale.

A volte potrebbe essere necessaria anche la raccolta di un campione di urina, per evidenziare situazioni di infiammazione che potrebbero rivelarsi come più gravi.

Sintomi del problema

I sintomi comuni dell’infiammazione della vulva possono essere variabili e differire in base alla situazione.

Nella maggior parte dei casi la condizione si manifesta con un prurito che dura nel tempo e risulta abbastanza forte, con una sensazione di dolore e con l’arrossamento della zona interessata dal problema.

In altre situazioni potrebbero essere presenti anche altre manifestazioni sintomatologiche, come le escoriazioni, il bruciore e delle vescicole di piccole dimensioni.

Si potrebbe verificare anche la presenza di macchie biancastre e dolorose.

Nelle condizioni più gravi si possono manifestare anche il dolore durante i rapporti sessuali e nel corso della minzione.

A volte si potrebbe avere anche uno stato di infiammazione alla vagina, con una condizione chiamata vulvovaginite.

Le possibili conseguenze

Una vulvite che non viene trattata tempestivamente ed in maniera adeguata potrebbe portare alla comparsa di alcune spiacevoli conseguenze.

Come complicazioni, infatti, si potrebbero avere delle vaginiti, delle cistiti o delle uretriti.

Solo in alcuni casi rari l’infiammazione cronica potrebbe determinare la formazione di adesioni labiali.

Rimedi per trattare l’infiammazione

Per la vulvite la cura dipende dalla causa che ha scatenato il problema. Per questo, per la vulvite la terapia può essere differente, anche in base alla manifestazione dei sintomi.

Quando si tratta di un’infiammazione causata da micosi, il medico può prescrivere dei farmaci antifungini, che si rivelano particolarmente adatti a risolvere il problema.

Se si è in presenza di un’infezione provocata da batteri, è opportuna la prescrizione da parte di uno specialista di medicinali antibiotici, che possono essere di diverse forme.

Possono infatti essere applicati a livello topico per diversi giorni oppure possono essere assunti per via orale, in base alle indicazioni fornite dallo specialista.

In casi di vulvite è infatti fondamentale il consulto con un medico esperto.

Deve essere esclusa ogni forma di diagnosi fai da te, ma è opportuno contattare un medico, per effettuare una diagnosi adatta del problema e trovare in poco tempo un trattamento corretto.

In presenza di reazioni causate da un agente irritante, è opportuno individuare quest’ultimo, per evitarlo.

Quando si hanno dei sintomi particolarmente intensi e quando si manifestano in particolare bruciore e prurito intimo, il medico potrà consigliare il ricorso ad una cura a base di farmaci corticosteroidi per uso esterno.

Le regole per la prevenzione

È importante anche tenere in considerazione delle specifiche regole che possano essere utili per un’azione di prevenzione.

Innanzitutto è fondamentale l’igiene intima, che deve essere attuata quotidianamente, anche se non in modo eccessivo, per evitare di alterare le difese del sistema immunitario nell’apparato genitale.

Per questo è molto importante evitare l’utilizzo di prodotti per l’igiene intima alcalini o realizzati con l’impiego di eccessivi coloranti.

È importante non applicare sull’area genitale salviette profumate o creme per la depilazione. Lo stesso si può dire per i deodoranti spray.

Allo stesso tempo bisognerebbe evitare l’utilizzo di indumenti intimi sintetici e seguire le regole di una corretta alimentazione, con una grande attenzione per la dieta quotidiana, che deve essere equilibrata e senza eccessi.

Approfondimenti utili:

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